Nel loro percorso evolutivo, gli uccelli si sono evoluti per battere la concorrenza. Scopriamo insieme perché gli uccelli hanno il becco e a cosa serve in base alle specie differenti.
La storia dei becchi e gli uccelli
I becchi sono apparsi molto presto nella storia evolutiva delle creature terrestri. Dinosauri come il Segnosaurus sembra avessero un becco corneo, utile forse per nutrirsi di termiti. Molto probabilmente era di cheratina, una proteina prodotta da cheratinociti, cellule che una volta giunte sulla superficie del corpo perdono acqua, si appiattiscono e muoiono, proprio come succede alla nostra pelle (cheratina “molle”) e unghie (cheratina “dura”). Il becco lo ritroviamo oggi negli uccelli (i diretti discendenti dei dinosauri) ma anche in altri animali come le tartarughe e ha avuto un ruolo chiave anche nella formulazione della teoria dell’evoluzione.
Charles Darwin noto che i becchi dei fringuelli che vivevano nelle isole Galàpagos erano molto diversi tra loro. Gli uccelli con un becco corto e robusto si nutrivano di semi sul terreno, quelli con un becco più lungo e sottile mangiavano insetti o estraevano semi dai cactus. Darwin comprese che gli animali che avevano sviluppato un becco erano riusciti ad adattarsi meglio all’ambiente, sfruttando delle fonti di cibo abbondante che sarebbero altrimenti state difficili da raggiungere.
Tipi di becchi
Non tutti gli uccelli hanno gli stessi identici becchi. Scopriamone le differenze tra i tipi di becchi in base a quello che gli uccelli mangiano:
Pellicano (pesce): In un solo colpo i pellicani sono in grado di catturare più di un pesce intero utilizzando il lungo becco e la grande sacca golare come un retino da pesca.
- Avvoltoio (carogne): il becco corto e adunco è perfetto per strappare brandelli di carne da una carcassa, una caratteristica questa che è utilissima in un animale saprofago che si nutre di carogne.
- Fringuello (emi/insetti): hanno un becco corto e tozzo che può variare in lunghezza; le molte specie si sono adattate in ambienti diversi.
- Marti pescatore (pesce/insetti): il becco leggero, lungo e sottile del Martin pescatore, sproporzionato rispetto alle dimensioni del corpo, è perfetto per catturare pesci sott’acqua e insetti in volo.
- Tucano (bacche): questo uccello sudamericano ha il becco più grande tra tutti i volatili della stessa taglia. Lo usa per raccogliere bacche, ma anche per regolare la temperatura corporea.
- Colibrì (nettare): il colibrì ha un becco a forma di spada che può essere più lungo di tutto il corpo. Lo usa per nutrirsi rimanendo in volo davanti ai fiori dalla lunga corolla tubolare.